Con la Legge di Bilancio 2020 il Piano Impresa 4.0 è stato sostituito dal Piano Transizione 4.0 passando così dalle misure di iperammortamento e superammortamento, verso il credito d’imposta 4.0.
Nel 2021 e quindi nel 2022 tutte le agevolazioni e gli incentivi dedicati ad industria 4.0 atti ad accompagnare le aziende nel processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale sono stati rinnovati per rilanciare gli investimenti penalizzati dalla pandemia di COVID-19.
Chi può accedere?
Tutte le realtà aziendali residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito.
Incentivi e Valore degli Incentivi
Gli incentivi presenti all’interno del Piano Nazionale Transizione 4.0 nel 2022 sono prevalentemente di natura fiscale (credito d’imposta) e riguardano:
- Beni materiali 4.0: credito d’imposta del:
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
- 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro
- Beni immateriali 4.0: credito d’imposta del 20% con limite spesa a 1 milione di euro (vale anche per canoni software su piattaforme Cloud)
- Ricerca e Sviluppo: credito d’imposta 20% con limite spesa 4 milioni di euro
- Innovazione tecnologica: credito d’imposta del 10% con limite spesa 1,5 milioni di euro
- Formazione 4.0: credito d’imposta del:
- 30% Grande Impresa
- 40% Media Impresa
- 50% Piccola Impresa